Conto alla rovescia 2 – il racconto di Cristina, la nostra amica ginecologa di trincea

Io rimango nella mia trincea.
Ci sto come un topo nel formaggio perché detesto apparire e mi piace stare con la gente e lavorare. Ritengo che nel mio mestiere se ti fai assorbire non c’è posto per altro. Poi ci sono grandi personaggi che amano sfoggiare o usano i media per usi personali o più nobilmente per usi umanitari (questi ultimi sono pochi).
Vedi io, nella pesantezza del mio lavoro (soprattutto adesso, in questo tempo di caccia alle streghe, con le maternità che sono diventate dei ring) riesco a definirmi una privilegiata. Ho dei rischi enormi ma anche delle grandi soddisfazioni. Ottenere una gravidanza e vedere il volto delle donne che mi dicono del test agognato, finalmente positivo, dopo anni. Oppure vedere una giovane madre che voleve abortire ma poi ha cambiato idea per un tuo consiglio, anche banale, che le ha ricambiato le idee e il futuro.
Queste carozzine con bambini che vanno e vengono, che poi vedi crescere… Adesso, figurati un po’, comincio a vedere le mie prime nate che vengono a chiedere la pillola anticoncezionale.

Oggi ho avuto un gruppo di disperate in ambulatorio: due ragazze madre, molto minorenni, al nono mese, che si sostenevano una con l’altra. Una immigrata e una italiana. Non parlavano la stessa lingua ma si volevano aiutare. Erano senza famiglia, senza lavoro, senza niente. Bambine con una pancia enorme. Si erano conosciute in un centro di accoglienza per donne in difficoltà che le stava sostenendo. L’assistente sociale le accompagnava ed io sono rimasta rapita per la dedizione e la passione che provava per queste due poverine. Attraverso il mio osservatorio, nella trincea, provo emozioni, vedo vita e ciò mi arricchisce.

11 Comments

  1. Francesca

    devo assolutamente ringraziare Angelica….leggendo il libro e’ come se la conoscessi da una vita! mi sono ritrovata su tante esperienze. Leggendo questo libro ho pianto tanto perche’ e’ come se l’avessi scritto io in parte (le emozioni,i dubbi,lo sconforto). Sono in una fase particolare della mia vita,sto affrontando l’arduo percorso della pma e questo libro mi e’ capitato tra le mani al momento giusto. Grazie infinite a tutte voi. p.s. Cristina se ci fossero piu’ medici come lei,ricevere le batoste sarebbe meno doloroso,a volte basta trovare le parole giuste per dire le cose anziche’ sbatterle in faccia come se fosse nulla.

  2. angelica

    Cristina in questi giorni non si può collegare, ma ha assicurato di avere sempre battagliato per il diritto di scelta delle donne, fino ai tempi del liceo.
    Questo non le ha impedito di mantenere la sensibilità per starci vicino ed accompagnare le aspiranti madri nella loro via crucis, anche se non è facile passare dalla sala operatoria per un transfer a quella vicina per un’interruzione…

  3. Irene

    Forse sono io che penso male, ma mi pare che la ginecologa in trincea, che aiuta le donne a diventare madri e si commuove a vedere le giovani puerpere straniere, possa essere una di quelle ginecologhe pro-life obiettrici di coscienza, che alle giovanissime immigrate si rifiuta di prescrivere la pillola del giorno dopo e le fa aiutare dai militanti antiabortisti.
    magari sbaglio…..
    Libertà di scelta significa poter fare fecondazione assistita e magari analisi preimpianto senza sentirsi Mengele, ma significa anche decidere di non tenere un bambino senza sentirsi Hitler.

    • Irene

      Sono contenta che il mio dubbio sia stato chiarito.
      Avendo fatto da bambina assieme a mia madre in anni che sembrano lontanissimi le battaglie che hanno consentito alle coppie di separarsi e alle donne di decidere (spessissimo con la morte nel cuore) di non portare aventi una gravidanza, il riferimento all’aver fatto cambiare idea alla ragazza che voleva abortire mi ha infastidito non poco. So che l’aborto in un blog che parla di ricerca di maternità (ricerca anche mia, ormai da 12 anni) è fuori luogo, ma è sempre una scelta di libertà.

  4. angelica

    Cristina è molto di più, ha vissuto con me tutti gli alti e bassi di questi 5 anni, ha gioito e sofferto con me, mi è stata vicina come pochi altri, se avessi avuto una figlia non avrei avuto dubbi sul nome: il suo
    non potrò mai ringraziarla abbastanza per tutto quello che ha fatto per me

    • milena

      Ho finito proprio oggi di leggere il libro “Perchè io no?” e sono rimasta veramente colpita e commossa dalla storia di Angelica…..e soprattutto dalla sua generosità e disponibilità nonostante le sue sofferenze.
      “grazie x avermi dato la possibilità di dire al mondo che si può vivere una bella vita, piena e serena, anche senza figli” ecco questa frase mi ha commosso in particolare e sicuramente mi darà sostegno in questo momento dove anch’io mi ritrovo alla ricerca di un bimbo che non arriva e spesso mi sento come una donna di serie b invece non lo siamo anzi……grazie

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