Prima tempesta

Ogni tanto dai media che si occupano di “Perché io no?” arrivano giudizi forse involontariamente irrispettosi, ma decisamente crudeli, sulle cacciatrici di cicogne.
Mi accorgo sempre di più che le parole pesano come macigni, che è facilissimo ferire il prossimo con un commento lasciato cadere senza quasi badarci, e che non si riflette mai abbastanza sulle conseguenze di una battuta apparentemente innocente.
Spero di non dimenticare mai questa riflessione. Soprattutto quando sarò io a scrivere di questo e di altri argomenti.

www.iltempo.it/2011/01/23/1232130-madri_forza.shtml?refresh_ce

12 Comments

  1. Silvia

    Quando mi capita di raccontare la mia triste storia nella ricerca di un figlio (4 icsi di cui una interrota successivamente al pick-up, 1 ago aspirato e due interventi chirurgici sul testicolo del marito per estrazione di spermatozoi) dico sempre di non augurare a nessuna donna cio’ che sto vivendo io da anni quotidianamente. In realta’ alle volte sono portata a pensare che per abbattare ogni pregiudizio e cattiveria ogni coppia dovrebbe provare cosa significhi fare l’amore e non poter concepire ritrovandosi catapultati nel mondo ostile e faticoso della pma perche’ unica via di salvezza e non sempre purtroppo. Come per ogni esperienza umana, un problema come la sterilita’ non lo si puo’ capire a pieno se non lo si vive sulla propria pelle per questo si creano false accuse e pregiudizi. Ma dico io, almeno si ascolti in silenzio senza troppo giudicare quello che non si conosce davvero…. Altrimenti, auguro ad ogni donna quello che io sto passando ed alzi la mano chi ha voglia di erigersi su un piedistallo e dire la sua… Perche’ il buon senso deve esclusivamente passare per la via della sofferenza? Si deve sempre provare per credere? Purtroppo si’. E allora lasciatemi pensare che un po’ di sterilita’ farebbe bene a tante….

  2. Nicoletta Sipos

    Starlight lei (o tu, come preferisci) non mi offende affatto. Ho imparato a riconoscere il dolore delle amiche e lo rispetto in tutte le forme. Capisco pure chi critica o teme il mio libro per motivi etici o pregiudizi o semplice attaccamento a idee forse superate. Ciò che conta è la forza delle statistiche e il fatto che per mille motivi ci troviamo di fronte a una malattia. Che richiede coccole e comprensione, ma soprattutto cure adatte.
    Grazie nuovamente di avere condiviso con noi i tuoi pensieri.

  3. starlight

    Nicoletta lei ha perfettamente ragione!
    Non volevo risultare offensiva, probabilmente mi sono fatta prendere dalla foga del momento.
    Il punto è che non capisco come si possa criticare il suo libro! Lei ha trattato un problema che affligge la nostra società (e non solo) e sta peggiorando nel tempo. Le statistiche parlano chiaro, ogni anno aumentano le persono sterili e la natività sta diminuendo.
    L’infertilità è considerata una vera e propria malattia e lei ha portato alla luce un problema che pochi conoscono a fondo se non ne sono dentro.

  4. Nicoletta Sipos

    Proprio così, Starlight. Non credo che la persona in questione di priva di umanità né ignorante in senso lato. Ma di certo ignora questa parte del mondo con la sofferenza, le paure, le illusioni e le delusioni che nasconde. Speriamo che apra il cuore e la mente. Un abbraccio, grazie delle tue considerazioni!

  5. starlight

    “Mostrano la via spinosa di uomini e donne che, dopo aver fatto un po’ di carriera, essersi divertiti in giro per il mondo, fatto cose, visto gente si ritrovano nudi davanti alla necessità di procreare. I bisogni di chi scopre la propria vita senza eredi mentre la coppia traballa, quando il lavoro non è il sole che sembrava o perché i soldi non fanno la felicità, diventano all’improvviso un muro.”

    Questa persona è ignorante e priva di umanità e probabilmente non conosce i veri aspetti dell’infertilità.
    Ho 25 anni, sposata da 2 anni e da 1 anno e 8 mesi lotto per avere un figlio cercato subito.
    Non ci siamo divertiti in giro per il mondo, abbiamo cercato di allargare la famiglia fin da subito ma una brutta operazione dopo 2 mesi di matrimonio ci ha tolto ogni possibilità di avere un figlio per vie naturali.
    Questa è gente fortunata che parla a vanvera perchè non è mai dovuta ricorrere ad una fivet o icsi.
    E’ facile parlare quando madre natura ti ha dato quello che ad altre è stato negato.

  6. Paola F.

    Ho letto l’articolo della signora Fiorino solo oggi. Sono offesa, sconvolta, disgustata da parole tanto crudeli, superficiali, infarcite di pregiudizi. Non riesco a dire altro se non “vergogna”. Non mi riconosco nel profilo dipinto dalla signora, non vi riconosco le mie amiche che da anni, come me, lottano per avere un figlio. Per scrivere su un argomento sarebbe opportuno documentarsi, si eviterebbero sciocchezze e banalità offensive come quelle che ho dovuto leggere.
    PS complimenti Nicoletta per il Suo libro. Mi ha aiutata a sentirmi meno sola.

    • Nicoletta Sipos

      Da quello che ho visto e sentito in questi pochi giorni non sei assolutamente sola. Al contrario! Purtroppo resta ancora molto da fare per sfatare i pregiudizi di tante persone (uomini e donne) che non conoscono il tormentato – coraggioso e generoso universo generato dai problemi della procreazione.

  7. Elisa F. S.

    Ma è allucinante la mole di pregiudizi e offese che quella pseudogiornalista ha fatto in quel trafiletto, mostrando la sua più totale ignoranza e assoluta negazione del ripsetto dovuto a chi si trova ad affrontare la PMA. Parla di pancioni che non arrivano perchè prima si pensa alla linea e alle notti passate a bere! Ma è PAZZA!!! Sono talmente offesa che fatico a scrivere, vorrei poterle comunicare la mia indignazione profonda, ma come? Avete info in merito?
    Grazie
    Elisa

    • Nicoletta Sipos

      amica mia

      abbiamo già replicato anche a nome tuo. Capisco l’indignazione. Capisco pure, e non ti sembri che voglio portare acqua al mio mulino, che libri come “Perché io no?” possono essere utili. Bada, e chiudo, che secondo me la giornalista non ha meditato su certe espressioni crudeli per ferire — ma solo perché la cultura vigente le ha lasciato questi stereotipi. Ahinoi

  8. Ricordo ancora la prima giornalista rai con cui ho avuto a che fare.
    Primi accordi presi via email e via telefono.
    Poi arrivò con la troupe televisiva al seguito e quando vide me e un’altra amica-socia se ne uscì con “credevo che avrei incontrato delle signore più anziane”… ma insomma!!! passi che era puro stupore e va bene che non si nasce “imparati”… ma dopo giorni di scambi di informazioni in cui l’ho inondata di link sulla menopausa precoce… non poteva sfiorarla il dubbio che “precoce” non fosse una parola buttata lì a casaccio?

    Era il 2007, un pezzettino di strada è stata fatta, ma ne resta da fare parecchia, e più siamo meglio è.

    Intanto brave 😉

  9. Annarita Briganti

    Gent.ma Nicoletta, sono una giornalista e una donna che, purtroppo, ha sperimentato i limiti della l. 40. Mi sto occupando del tema e sto organizzando qualcosa a Milano, che qui non anticiperei. Mi piacerebbe confrontarmi con lei e, magari, coinvolgerla. Potrebbe darmi un suo contatto? Grazie.

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