Altre cose strane (che ho imparato di recente) – 2

Ho sempre avuto sentimenti abbastanza confusi sul conto dei missionari spirituali o laici, quasi per il timore di prevaricare le scelte – e le vite – di perfetti estranei. Che probabilmente non sentivano alcun bisogno di un indottrinamento di qualsiasi genere. Oggi però, all’improvviso, mi sembra di avere capito l’euforico sentimento che dà uno slancio sovrumano ai missionari. È successo per caso, mentre ero in tutt’altre faccende affaccendata, e cioè mentre affidavo quel po’ di chioma che mi è rimasta a un parrucchiere bravo e simpatico, dotato di collaboratori non meno bravi e simpatici. Ammiro la competenza in qualsiasi campo essa si trovi, e su questo non ci piove. Oggi però mi è capitato che entrambi i personaggi coinvolti con la mia chioma ormai spelacchiata confessassero – loro sponte – di non leggere. Meglio, di non avere letto quasi mai (si potrebbe tranquillamente levare quel “quasi”) perché hanno una vita già troppo piena anche senza doversi preoccupare per il fardello dei libri e il peso delle strane idee che contengono. Non ho indagato sugli altri membri dell’équipe, soprattutto per il timore che ripetessero lo stesso slogan. Ma d’un tratto, all’improvviso, ho provato la tentazione di trasformarmi in missionaria per far scoprire le gioie della lettura a questi due (e presumibilmente al resto della équipe). Certo sarebbe bello convertire due infedeli ai piaceri dell’alfabeto ben disposto. Sarebbe in effetti meraviglioso conquistare due lettori in più – e magari pure due acquirenti extra – in questo asfittico mercato editoriale. Il rischio sarebbe relativo, la paura di un fallimento può essere tenuta a bada. Dopo tutto non è neppure necessario confessare il mio piano strategico coram populo e l’insuccesso resterebbe top secret. Anche se un eventuale, assai possibile, fallimento mi porrebbe davanti a un smacco personale e per di più davanti alla certezza del qui non c’è ciccia per gatti. E allora, forse, è meglio che fermarsi qui. E limitarsi a sognare due eventuali redenzioni evitando di approfondire la questione. Del resto: due lettori in più – e magari pure due fans da aggiungere al mio piccolo gruppo di fedeli – non cambierebbero la sostanza delle cose. Soprattutto se messi a confronto con l’umiliazione di una sconfitta perfino troppo cocente sul fronte della mia personalissima crociata per la infusione della lettura.

One Comment

  1. Cara nico da questo punto di vista, ho ricevuto una cocentissima delusione. Come ti avevo raccontato, più o meno, da ottobre a quasi Natale, gratuitamente avevo proposto la lettura di autori dimenticati della nostra letteratura come un tesoro da riscoprire. Ho trovato due attempati compagni di avventura che mi hanno seguito con gran divertimento fino alla fine. Ho lasciato le amiche che mi avevano offerto lo spazio con la promessa di rinnovare gli incontri e avevo offerto loro anche nuovi spunti. Dopo un paio di balbettanti telefonate non ho più saputo nulla.
    Hanno messo in piedi corsi di ogni tipo e genere a pagamento e per me che proponevo letture gratis, neanche un angolino. Me ne sono fatta una ragione e mi fermo anch’io qui…

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