Scriviamo insieme un racconto?

Scrivere a più mani non è facile, ma può diventare un gioco interessante. Un po’ sullo stile del vecchio telegrafo senza fili in cui si cominciava a sussurrare al vicino una frase e a fine giro si arrivava con qualcosa di totalmente diverso.
Qui sotto trovate l’incipit di un racconto. A voi proseguire nella trama aggiungendo materiale grazie alla funzione “commento”. Ovviamente potete procedere nella direzione che preferite virando verso il genere “viaggio” o “giallo” o “rosa” o “noir”… non mettiamo limiti alla fantasia.

Dunque cominciamo:

1. Dieci mesi. Tanto è durato il progetto baby. Ci siamo organizzati con il calcolo dei giorni fertili, rimpinzandoci di vitamine e integratori. Il gine ha dato la sua benedizione. Arriverete in porto tra sei mesi al più tardi, ci ha detto. Le ultime parole famose,
All’undicesimo mese ero pronta per un centro pma (se non sai di cosa si tratta buon per te), ma il mio signore e padrone ha deciso prenotare una vacanza esotica (a parità di costi il divertimento è infinitamente più grande). Devo dire che ne valeva la pena: dieci giorni in paradiso sulle rive di un oceano che più azzurro non si può, sabbia bianca, snorkeling, tutti tra mante e tartarughe. Se vuoi fare una follia non pensare al mutuo e al fatto che con i 300 euro rimasti sul conto bisognerà rigare mooolto dritto per i prossimi sei mesi e oltre.
Comunque sia eravamo moooolto fiduciosi del fatto che partendo in due saremmo ritornati in tre (chiaro il concetto, vero?). In effetti…

5 Comments

  1. Roy

    cazzo giò perchè non mi rispondi ?!?! ….. perchè quel dannato telefono continua a squillare a vuoto … e ora? cosa faccio? misurando la temperatura stasera è quella buona , quella in cui fare l’amore ha più senso che in altre circostanze; stasera l’ennesima scopata a comando …..
    come cosa faccio … corro … vaffanculo il mio cuore dolorante, vaffanculo il mio sogno di un figlio , ora lei ha bisogno di me , e io mi chiedo pure cosa fare ??? spero solo che luca capisca. metto il giubbotto, quello che uso al lavoro, quello tanto brutto quanto caldo , quello che non ti fa sentire il freddo entrando in quelle celle frigorifere a -20 gradi, quello impregnato dell’odore di pesce .
    Scendo le scale tre alla volta , esco dal portone incrociando lo sguardo della signora Cecilia che come tutti i giorni torna dalla passeggiata al parco col suo bulldog e come tutti i giorni prova a intavolare un discorso sul tempo ” scusi ma vado di fretta” le dico ansimando un poco; ” me ne sono accorta” fa lei con la suo vocina stridula .. ma non mi curo del suo tono acidulo e inforco la mia graziella pedalando a tutta velocità verso la stazione . Salgo sul primo treno per Milano; sicuramente poi da lì ce ne sarà uno che va a Casale Monferrato. lì per fortuna c’è una poltrona libera: dopo le scale , la pedalata , e la fila alla biglietteria ho proprio bisogno di riprender fiato. Tiro fuori il telefono, rubrica , luca …. su amore mio rispondi …. dai cavolo rispondi ….

  2. Nicoletta Sipos

    l’imprevedibile. Sotto forma di un sms. Me lo manda Giovanna Z., mia amica dal secondo anno d’asilo e ora molto più che un’amica. Si è trasferita sei mesi fa nel Monferrato per rimettersi dalle tristezze di una tormentata separazione, affascinata dai profumi della buona terra, dai sapori genuini e da vicini più che cordiali. Il suo nuovo messaggio cancella le mie illusioni e rivela un’inquietudine profonda. “Vieni subito, ti prego. Ho bisogno di te.” Ho un’indagine in corso, ho promesso a Luca di dargli una mano, qualcosa non funziona al macello e lui ha paura. Certo che sì, arrivo, pronto a fare l’ispettore Colombo. Investigherò, scoprirò il male e lo sconfiggerà. Ma ora Giò, la mia Giò, ha bisogno di me. E io…

  3. Pasqua

    …fortuna che io sia un’inguaribile ottimista, faccio spallucce e mi dico “ma sì, andrà bene la prossima volta, è solo una battaglia persa, non la guerra.” Prendo la vita così, per quella che è, passo le giornate ad ascoltare il mio corpo perchè quel ginecologo da cui siamo stati ci ha detto di stare attenti, che è buona cura prendere la temperatura basale col termometro ogni mattina, appena sveglia, perchè devo monitorare l’ovulazione ed io, mentre lui diceva quelle parole,l o guardavo come a volergli dire “Ma che sei matto?!” Invece no, questa cosa si deve fare. Ed eccomi qui, ogni santa mattina, nel mio lettone, intenta con fare quasi maniacale a misurarmi la temperatura. Ecco fatto, presa, quindi mi stropiccio gli occhi, guardo il termometro e vedo che qualcosa si sta muovendo, forse forse ci siamo, un piccolo sorriso appare sulle mie labbra, ma manca ancora qualcosa. A questo punto…

  4. cristina

    ……….a dispetto delle delusioni, abbiamo conservato i nostri sogni. Però questo “viaggio di nozze” non si è fatto… era impensabile lasciare 300 euro sul conto. Sarebbero stati troppo pochi per sostenere spese quotidiane, affitto, rate, benzina e tutto il resto ….
    DEL RESTO il destino aveva altro in serbo per noi. Per me. Una sera, un improvviso, lancinante dolore al petto mi ha costretto a chiedere aiuto e sono stata ricoverata in osservazione nel reparto cardiochirurgia per sospetto infarto.
    È stata una notte lunga e drammatica, ma è finita bene: i test hanno confermato che il mio cuore funzionava a dovere.
    Fortuna che…

  5. Roy

    … in effetti tutti i nostri amici hanno fatto così : hanno comprato casa , si sono sposati , hanno fatto il viaggio di nozze e quando hanno deciso di avere un figlio , sono rimasti incinta . Anche noi pensavamo che fosse così semplice : in fondo sono migliaia di anni che uomini e donne fanno l’amore e nascono i figli .
    A volte ripenso a quando da fidanzati usavamo prima i “guanti di gomma” ( come li chiamo io ) poi quando il rapporto è diventato stabile ed abbiamo capito che forse era il caso di passare a metodi più consoni , siamo passati alla pillola per la tranquillità comune …. anche perchè quella volta che si è rotto abbiamo osannato l’assorbente rosso come fosse il nuovo dio in terra . Un’altra volta un ritardo di 5 giorni ci ha fatto scoppiare il cuore in gola .
    Ed ora ? ora come un orologio svizzero le malefiche rosse tanto venerate in passato , sono diventate odiosamente puntuali : 27 giorni , non un giorno di più , non un giorno di meno .
    Fortuna che …..

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